Si è appena concluso il primo dei quattro moduli dell’edizione 2016 del corso “Comunicare lo Sport”, che ha visto salire in cattedra volti noti del giornalismo e della cultura, impegnati ad illustrare le tecniche e le definizioni dei processi comunicativi sportivi ad un pubblico formato per lo più da addetti stampa provenienti dalle varie Federazioni sportive italiane.
Il corso, a cura della Scuola dello Sport Coni, si propone di fornire agli operatori del settore gli strumenti necessari per rendere sempre più pregnante e inscindibile il rapporto tra la comunicazione e lo sport, favorendo una diffusione capillare di entrambi.
Ad occuparsi di queste tematiche Francesco Giorgino, giornalista e conduttore del Tg1, che dopo una preliminare disamina sulle variegate dimensioni dello sport, educativa, sanitaria, ludica, politica, attraverso un’efficace illustrazione del Teorema di De Knop che dimostra come ad una sportivizzazione della società corrisponda una desportivizzazione dello sport, sempre più contaminato da influenze culturali, mediatiche, personalistiche, ha definito i sempre più labili e variegati confini della scienza delle comunicazioni.
Una scienza definita dallo stesso Giorgino “un albero dalle mille radici”, nutrito e arricchito dal contributo di scienze come la sociologia, la filosofia, la semiotica, la psicologia sociale.
Il primo modulo, conclusosi nella giornata del 10 Febbraio, ha visto avvicendarsi, solo per citarne alcuni, relatori del calibro del Prof. Nicola Porro, occupatosi degli aspetti e dei principi generali della Sociologia dello Sport e del Prof. Alberto Acciari, impegnato con le tematiche relative alla “subcultura dello sport”.
Danilo Di Tommaso, capo ufficio stampa del Coni, ha invece offerto ai numerosi corsisti un’interessante lezione sulla comunicazione durante i Giochi Olimpici, in particolare in vista di Rio de Janeiro 2016.
Molto appassionato è stato il dibattito instaurato tra gli allievi del corso e i relatori delle tre giornate del primo modulo, che ha registrato un inaspettato confronto anche grazie all’intervento fuoriprogramma dell’Avv. Vincenzo Drago, Presidente Federale della FIWuK, che ha evidenziato come scopo primario della sua attività, nella sua duplice qualifica di membro della Commissione diritto dello sport dell’Unione degli Avvocati Europei e di Presidente della FIWuK, sia portare l’Italia al livello degli altri Paesi Europei.
Il Belpaese, sostiene il Presidente Drago, si colloca nelle parti basse della classifica dei Paesi che praticano sport, rendendosi pertanto necessario ribadire la centralità dello sport rivedendo il ruolo delle singole Federazioni sportive che peccando di individualismo, non lavorano ad un progetto comune in nome della sportività, ma tendono piuttosto a promuovere le singole discipline che rappresentano.
L’auspicio è pertanto quello di far sì che il corso di “Comunicazione dello Sport” possa essere non soltanto l’occasione di approfondire tematiche care a tutti gli operatori della comunicazione, ma anche un’occasione utile per far sì che addetti stampa e Presidenti di Federazione, lavorino in sinergia per realizzare le enunciazioni della Carta Europea dello Sport, che guarda all’attività fisica come momento fondamentale nella crescita psico-fisica di ciascun individuo, che proprio per tale motivo necessita di essere incoraggiato e sostenuto dalle istituzioni, dalle organizzazioni sportive, dalla società civile.